PREBOGGION, il cibo Bio che mantiene giovani

Chi ha vissuto a Genova per qualche tempo ha sicuramente già sentito parlare del prebuggiùn una mescolanza di erbe che non ha una formula fissa nel senso che variano a seconda della zona di raccolta e della stagione, ma che in genere comprende bietole, bardana, borraggine, tarassaco, pimpinella, prezzemolo, ortica, cerfoglio … Quasi tutte queste erbe sono depurative diuretiche ed utili per pelle, intestino e fegato.

Si dice che l’elisir di lunga vita si trovi proprio nella nostra cucina.  Molti studi sembrano confermare lo stretto rapporto tra alimentazione e salute.  Alcuni alimenti aiutano il cervello a rimanere giovane e sano.  Soia, tofu, insalata fresca e macedonia.  Ho letto che un certo tipo d’alimentazione può lenire lo stato infiammatorio dell’organismo che è  legato all’invecchiamento e che sembra responsabile di malattie come l’Alzheimer. E che il benessere sembra proprio essere un piatto di frutta e verdura.

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Per questo bisogna stare attenti  a ciò che si mangia.

Io non ho problemi perché la frutta e la verdura le raccolgo su i miei alberi o nel mio orto però chi non ha questa possibilità  deve saper scegliere e non è facile.

Ho letto un articolo su Donna Moderna che riportava una spiegazione di Renata Alleva specialista in scienza dell’alimentazione che parlava di 6 categorie di prodotti freschi che sarebbe proprio il caso acquistare nella versione bio, quali:

  • la mela che essendo un frutto molto attaccato dagli insetti può subire fino a 30 trattamenti antiparassitari che si depositano quasi del tutto sulla buccia che è ricca di fibre e che sarebbe tanto salutare mangiare.  Non sapete come è piacevole mordere una mela appena raccolta sull’albero essendo sicuri che non ha prodotti tossici.
  • Le pesche, dove sembra che gli scienziati abbiano trovato più di 50 composti di pesticidi siano esse d’origine nazionale o di importazione.

Anche noi quando raccogliamo la nostra frutta bio ci rendiamo conto che è molto diversa da quella dei banchi dei mercati o dei negozi o dei supermercati.  E’ imperfetta perché non è del diametro o calibro richiesto dal mercato.  Non è perfettamente lucida e può presentare piccoli buchi ed imperfezioni.  Ma ciò non deve stupire perché è così che cresce sugli alberi, secondo natura!

  • L’insalata,  circa due terzi dei campioni analizzati hanno mostrato residui di pesticidi.  L’insalata è spesso coltivata in serra perciò i trattamenti chimici non si dissipano nell’aria. Vengono utilizzati soprattutto prodotti anti-lumaca tra i più tossici.
  • Le patate che in rapporto al peso hanno più pesticidi di qualsiasi altro alimento.  Un recente studio diceva l’articolo ha dimostrato che proprio quest’ortaggio è tra quelli più contaminati dal cadmio, un metallo tossico cancerogeno.
  • Le zucchine sono particolarmente colpite da infezioni di tipo virale e quindi vengono trattate con vari prodotti chimici.  L’esperta in questo caso consiglia proprio le biologiche perché spesso quest’ortaggio viene utilizzato nello svezzamento dei bambini.
  • I peperoni, uno su due risulta positivo ai diversi tipi di pesticidi.  I peperoni sono come delle spugne che assorbono le varie sostanze chimiche attraverso la buccia che è molto sottile.  Perciò neppure lavandoli bene ed eliminando la pelle si riesce a ridurre la presenza dei veleni.

Gli ortaggi sono delicati ed uno dei problemi più importanti è la presenza di bruchi e lumache che adorandone le foglie le divorano letteralmente. Per fortuna esistono prodotti biologici che ne limitano di molto il danno. Mi viene in mente il bacillus thuringiensis, batterio sporigeno che vive naturalmente nel terreno che se ingerito da una larva produce una tossina, completamente innocua agli esseri umani, che la paralizza facendola morire.