Il cervello elettronico, computer e comunicazione

Oggi davanti al computer la mia mente goes blank …  😯 dovrei progredire nella realizzazione del blog e dei post, fare un piano editoriale. Mi consigliano di mettere le idee nero su bianco appena mi vengono. Le stesse devono ovviamente essere coerenti vale a dire attinenti alla mia attività di accoglienza, di cucina, di produzione di zafferano e di prodotti di benessere.  Ciò non è difficile perché questi temi a me piacciono molto e ho così tanto da dire.

Beh, a pensarci bene tanto da dire c’è, ma non sempre viene fuori nel momento in cui mi trovo di fronte al monitor.

La mia mente vola sopra vari argomenti e guardo sconcertata la pagina bianca cercando di catturare la parola, la frase che darà il “la” alla mia comunicazione.

Penso che, in fin dei conti, anche il computer ha attinenza con le mie passioni. E’ tramite il computer o lo smartphone o il laptop che mi connetto a Internet, Facebook, Instagram (solo per citarne alcuni). Questi mezzi sono oramai  imprescindibili per qualsiasi attività.

Lo sapevi che nel 1946 fu completata in America la costruzione del primo grande calcolatore elettronico, Electronical Numerical Integrator and Computer chiamato Eniac? Questo grande calcolatore era in grado di eseguire calcoli matematici complicatissimi con una straordinaria rapidità, di ricevere innumerevoli informazioni, analizzarle, scegliere la decisione più economica fra quelle possibili.

Da quel momento una nuova era è sorta per l’uomo.

E’ passato anche un bel po’ di tempo da quando Katharine Hepburn festeggiava con le sue colleghe la “rivalsa” della competenza ed efficienza dell’uomo sul computer Emerac nell’esilarante commedia del 1957 Desk set.

 

Adesso chi riesce più a farne a meno?

Forse ben pochi!

Con questi potenti mezzi, la comunicazione è diventata più veloce, fluida, a portata di mano di tutti. Questo la rende, a me, poco gestibile. Comunicare bene non è un fatto scontato, è un’arte. Si comunica con tutto, non solo con le parole o le foto. E’ un impegno a tempo pieno.

E allora andiamo di piano editoriale … 😛