BAGNA CAUDA

E’ il periodo della Bagna Cauda, una prelibatezza tutta Piemontese che è da provare assolutamente!

A fine mese a Spigno Monferrato grazie alla sua Pro Loco.  Il 20 febbraio alle 20:00 a Mombaldone.

Esistono varie ricette io mi rifaccio in toto alla ricetta del libro “Monferrato con Gusto” voluta dalla Camera di Commercio di Alessandria e alla quale sovente m’ispiro.

La ricetta per 6 persone è la seguente:

  • 200 g d’acciughe sotto sale (circa una dozzina);
  • 2  teste d’aglio;
  • 250 cl d’olio extravergine d’oliva ligure (o comunque delicato);

Per le verdure occorrono:

  • 1 cardo gobbo di Nizza;
  • 1 peperone;
  • 1 finocchio;
  • alcune coste di sedano;
  • alcuni topinambur;
  • alcuni cipollotti freschi;
  • 1 rapa bianca;
  • 1 mela verde;

Alcuni aggiungono le seguenti verdure:

  • patate e cavolfiore lessi;
  • zucca e rape rosse cotte al forno.

Preparazione:

Pulite le acciughe, eliminate il sale lavandole con vino bianco secco e diliscatele.  Pulire l’aglio, tagliatelo a fettine sottili; versate l’olio in un tegame ed unite le acciughe e l’aglio.  Cuocete a fuoco dolcissimo per circa 15 minuti; è importante che l’aglio e le acciughe non friggano rendendo amari gli ingredienti. Tenete al caldo la bagna cauda su un fornelletto. Le verdure vanno lavate, pulite, affettate e servite in coppette. Ogni commensale intingerà nella salsa un pezzetto di verdura che porterà alla bocca aiutandosi con una fettina di pane.

Il tutto accompagnato da un ottimo vino Piemontese come il Grignolino del Monferrato Casalese DOC o Barbera d’Asti DOCG.

A Villa Cheti si beve il vino rosso di nostra produzione.

Questo è uno dei più popolari e conviviali piatti piemontesi! Sembrerebbe che la ricetta si sia maggiormente sviluppata nelle città di Asti, Alba, Chieri ed Alessandria; grazie anche alla capillare azione degli ancioé, i rivenditori al dettaglio delle acciughe che battevano sistematicamente le campagne per la vendita “porta a porta” delle acciughe della Provenza e della Liguria.

bagna cauda

Molte testimonianze raccolte sono concordi nel considerare la Bagna Cauda come piatto quotidiano e quindi frequente.  Ovunque la Bagna è preparata nel tegamino di terraglia ovvero padlòt, o fojòt o dian (quest’ultimo mutuato dal provenzale tian), poi mantenuto caldo sulla s-cionfetta (dal francese chaufette) piena di braci e cenere da tenersi in mezzo alla tavola. Ed ovunque la Bagna si mangia intingendovi verdure crude autunnali, fra le quali il cardo bianco ed il peperone hanno un ruolo di protagonisti, seguite dal cavolo crudo, dalla biarava (barbabietola rossa), dal topinabò (tuberi di topinambur) ed altre. I contadini usavano terminare mettendo un uovo strapazzato nella terrina raccogliendolo con il pane utilizzato per accompagnare le verdure.

Il piatto ha oramai perso del tutto i connotati di “mangiare quotidiano”, trasformandosi in occasione conviviale e festiva durante l’autunno e l’inverno ed EVVIVA l’AGLIO! ottimo antibiotico naturale.

Se non vi bastasse l’evento di fine mese a Spigno Monferrate potete replicare il 20 febbraio alle 20:00 a Mombaldone!